La Link Building (o Link Acquisition) è l’insieme di strategie e tattiche che hanno come obiettivo quello di acquisire link da siti terzi, verso le pagine del sito web oggetto di campagna.
L’obiettivo è quello di generare segnali sociali, aumentare l’autorevolezza del portale agli occhi di Google, migliorare e/o proteggere il posizionamento nei risultati organici per le ricerche degli utenti su prodotti e servizi offerti.
Considero la Link Building una vera e propria arte, che va studiata, padroneggiata e affinata col tempo e l’esperienza.
Ti invito a leggere con attenzione e considerare il tutto come una guida didattica piuttosto che una scheda servizi.
Spero in questo modo di aiutarti a comprendere cos’è e cosa significa fare realmente Link building.
La cornice di riferimento: i link nell’ecosistema e la posizione di Google a riguardo
I link sono un fattore di posizionamento diretto, e l’elemento più importante per determinare la scalata nelle Serp di Google, e/o proteggere i posizionamenti acquisiti.
Per questo motivo, se desideri intercettare utenti in target e incrementare il traffico da Google con la SEO, non puoi evitare di acquisire link verso il tuo sito.
Semplificando il ragionamento tecnico sotteso, i link costituiscono a tutti gli effetti dei “voti di popolarità”; ciò si traduce che, più volte il sito è menzionato (linkato) da altri siti sul web, più potrebbe risultare meritevole di primeggiare nelle Serp di Google per le ricerche collegate alle informazioni, prodotti e servizi per i quali viene linkato.
Ottenere link non è facile, e se non si opera in modo corretto e professionale si rischia di produrre più danni che benefici, fino alla possibile scomparsa da Google del sito, per i casi più gravi.
Segui il ragionamento, cerco di spiegarti il tutto in modo semplice.
In primo luogo devi sapere che, consapevole della forza che i link detengono all’interno dell’ecosistema del motore di ricerca, Google non vuole che i collegamenti debbano essere artificiali; ciò significa che, se il motore di ricerca, attraverso il suo algoritmo oppure mediante controllo manuale (proprio così, esistono persone assoldate da Big G. che potrebbero passare al setaccio il profilo backlink del tuo sito), reputa che un gruppo di link che puntano al sito sono manipolativi, procederà con lo sterilizzare la forza (juice) che quei collegamenti hanno generato in favore delle pagine linkate e/o peggio procedere col declassare i posizionamenti acquisiti: in quest’ultimo caso si parla di penalizzazione manuale per schemi di link, ed è uno dei rischi più temuti e possibili se non si opera con professionalità.
L’elemento immediatamente successivo da comprendere riguarda la tipologia di link: è essenziale infatti sapere come non tutti i link sono uguali, e non tutti i link sono in grado di “spingere” allo stesso modo il posizionamento in Serp (altri rischiano addirittura di fare più male che bene, ma di questo te ne parlo successivamente).
Rispondere in modo scientifico ed assoluto a quali siano i link più efficaci, magari in grado di determinare a mo di stimolo/risposta il posizionamento è assolutamente e categoricamente IMPOSSIBILE, e chiunque ti dica il contrario sta mentendo spudoratamente.
E’ essenziale prendere consapevolezza che quando si parla di Link building e di SEO in generale, non può esistere presupposto operativo scientifico: nessuno conosce le dinamiche di funzionamento dell’algoritmo di Google, nessuno è in grado di prevedere come lo stesso deciderà di interpretare e considerare i link acquisiti.
La notizia positiva risiede nel fatto che un Link Builder esperto, con alle spalle casi di successo di posizionamento organico (anche) attraverso i link, è in grado di selezionare il paniere di siti (e tipologia di contenuti) più aderente e verosimilmente più efficace per la tipologia di sito internet da spingere.
Ma quali sono i link più idonei da acquisire?
Tipologia di sito web
- Siti internet reali, quindi blog e testate giornalistiche registrate, curati, aggiornati e con traffico in ingresso, risultano assolutamente positivi e da prediligere
- Siti internet con le caratteristiche poc’anzi descritte e con sezioni editoriali che richiamano i topic del sito da spingere (es. il portale di un consulente finanziario specializzato in finanziamenti alle PMI del Mezzogiorno linkato dalla sezione economia de Ilroma.net)
- Siti internet con le caratteristiche poc’anzi descritte e verticali sui topic del sito da spingere (es. E-commerce di giardinaggio linkato su Blog dedicato alla cura e gestione degli spazi verdi casalinghi)
- Siti web con le caratteristiche poc’anzi descritte e che a loro volta detengono un buon patrimonio di link in ingresso (sono quindi a loro volta linkati da altri siti sul web).
Rimando veloce a quelli che sono i siti internet da scartare poiché inutili o peggio ancora dannosi:
- Directory anonime, generaliste e di scarso valore
- Portali di article marketing
- Siti web di comunicati stampa
- Siti totalmente fuori contesto (es. Ho un blog di Web Marketing, effettuo scambio link col sito del rivenditore di Pneumatici auto)
Contenuto e contesto
Elemento numero 2: tipologia di contenuto e contesto.
Non basta scegliere i siti che si ritengono funzionali. Elemento assolutamente fondamentale è il contesto e la tipologia di contenuto che produce il collegamento verso la pagina da spingere.
La questione relativa a contenuto e contesto è in realtà più complessa di quanto possa sembrare, motivo per il quale in questa sede mi ritrovo costretto a semplificare fortemente e schematizzare per punti una serie di elementi strategici e particolarmente importanti.
- Posizione del link: Google non ama, più correttamente contrasta, i link site-wide, ossia i collegamenti che si ripetono in parti del layout delle pagine web quali header e footer. Sono i classici esempi dei “siti amici” linkati nel piè di pagina, collegamenti ad altri siti del proprio network, banner pubblicitari per i quali Google raccomanda di gestire il collegamento in modo opportuno.
- Sempre sulla posizione del link, collegamenti generati all’interno di contenuti editoriali appositi possono essere meglio valorizzati e “considerati” da Google.
- Formattazione del link, più questo risulta visibile e differenziato rispetto alla formattazione del testo meglio è.
- Se il link è sotteso ad una immagine, è bene associare un opportuno alt tag correttamente compilato.
- Coerenza del link, per meglio dire il link deve essere coerente con quanto si sta argomentando all’interno del contenuto e assolutamente non apparire come forzatura slegata dal tutto
- Possibilità che il link sia cliccato dall’utente, ritenuto pertanto risorsa di approfondimento per il prosieguo della navigazione
E’ importante quindi tenere fortemente in considerazione gli aspetti relativi a contenuto/contenitore e contesto dove è inserito il link.
I testi di ancoraggio, le pagine e la costruzione del profilo backlink
I testi di ancoraggio (anchor text) costituiscono un elemento essenziale ed importantissimo per la realizzazione di un profilo backlink forte, pulito e al riparo da penalizzazione e controlli manuali.
Cosa si intende per “testo di ancoraggio”? molto semplicemente è la parola/insieme di parole sulla quale è collegato (ancorato) il link verso la pagina esterna o verso una pagina del sito stesso.
Se, ad esempio, desidero linkare la home page della mia agenzia, Trovato, l’anchor text corrisponde al nome dell’agenzia, quindi Trovato. Semplice no?
Ora, è importante prendere consapevolezza che è possibile linkare le pagine del proprio sito web in molteplici modi:
- riproponendo il nome del sito / brand del progetto online
- utilizzando l’url della pagina per esteso (classica modalità quando ci si ritrova a linkare l’home page)
- utilizzando ancore che invitano a compiere un’azione specifica (clicca qui, per approfondire, vai qui, etc…)
- ancore di coda lunga, che contengono frasi di senso compiuto
- Ancore ottimizzate, spesso (sempre?) realizzate col chiaro scopo di andare a manipolare le Serp (tra poco chiarisco bene questo aspetto)
Step immediatamente successivo è invece quello relativo alla distribuzione dei testi di ancoraggio.
La pratica virtuosa per realizzare un profilo backlink a prova di penalizzazione è quello di avere la più bassa percentuale di anchor text ottimizzate rispetto al patrimonio complessivo di link/anchor acquisiti.
Chiariamo il tutto con un esempio, ad esempio simulando una strategia di link building per la mia Agenzia Trovato.
Le ancore ottimizzate corrispondono ai servizi erogati dall’agenzia, dove è concentrato il nostro focus commerciale, a titolo di esempio:
- “Consulenza SEO”
- “SEO Audit”
- “Campagne Google ADS”
- “Posizionamento su Google”
Ora, al netto di quanto descritto poc’anzi, una buona distribuzione di anchor text dovrebbe prevedere il primeggiare di ancore Brand, Url, e ancora transazionali/coda lunga, e solo in minima e ultima parte spazio alle ancore di tipo manipolativo.
Abbozzando una sorta di classifica per un profilo Backlink da costruire per Trovato, immagino uno scenario come segue:
1 – Trovato
2- https://trovato.agency
3- trovato.agency
…
10 – clicca qui
….
15 – getoptimized.it
….
22 – Consulenza SEO
23 – come ripreso da qui
24 – qui
25 – agenzia di web marketing
—-
30 – Link building di qualità
Si tratta chiaramente di una delle tantissime combinazioni che possono crearsi, l’importante è tenere sempre bene a mente l’aspetto collegato al bilanciamento tra i vari tipi di testi di ancoraggio.
Sulla stessa falsariga, va operato il ragionamento relativo alle pagine da linkare; attenzione pertanto a operare un mix coerente ed equilibrato, con l’Home Page che dovrebbe primeggiare per numero di link in ingresso, seguita in percentuale da tassonomie e pagine foglia, quindi articoli/schede servizi/ schede prodotto se si tratta di un e-commerce.
Cosa fare per acquisire link
Sul versante operativo, per acquisire link in ingresso entra in gioco un mix di elementi di natura commerciale, creativa e analitica.
Al netto delle risorse impiegate, in termini di budget e professionalità coinvolta, e sulla sinergia che può innescarsi tra te e il reparto interno oppure freelance/agenzia cui delegherai le attività di link acquisition, potrà ottenersi un risultato qualitativamente elevato.
Di seguito ti illustro i due volani ad oggi più diffusi ed utilizzati per ottenere link in ingresso e come ottenerli.
Guest Post
Si tratta, per l’appunto, di un “contenuto ospite”, poiché viene generalmente pensato e redatto dal Team che coordina le attività di Link acquisition, per poi essere pubblicato sul portale selezionato, dopo apposita trattativa commerciale per l’acquisto dello spazio.
Il contenuto deve essere realizzato di concerto con la redazione e/o proprietario del sito web da cui si è acquistato lo spazio, con l’obiettivo di realizzare un redazionale che possa essere pienamente in armonia col taglio e la linea editoriale del sito.
All’interno dell’articolo è presente ovviamente il link verso la pagina obiettivo del sito per cui si sta portando avanti l’attività; il link deve essere realizzato sulla falsariga degli elementi discussi poco sopra.
Attenzione poi ad un altro elemento importante: l’obiettivo del redazionale non è tanto pubblicizzare prodotti e servizi quanto piuttosto erogare un contenuto di reale interesse per il lettore che potrà scegliere di approfondire cliccando sul link esterno.
Altro benefit che ripaga lo sforzo di produrre un Guest Post di valore (da pubblicare su siti che rispecchiano i parametri qualitativi descritti) è la possibilità che questo possa essere ripreso da altre testate/blog con l’effetto di moltiplicare il mix di menzioni, citazioni e perché no anche ulteriori link questa volta spontanei e gratuiti.
La pratica del Guest posting è particolarmente apprezzata dagli addetti ai lavori, per la possibilità di acquisire link qualitativamente autorevoli.
La realizzazione di contenuti qualitativamente elevati, e la scelta di siti internet di valore per la campagna, può comportare sforzi economici non indifferenti; per questo motivo è essenziale inglobare l’attività di Guest posting all’interno di una corretta strategia di Link Building, onde evitare di creare squilibri e/o disperdere il budget investito.
Infografica
La produzione di Infografiche può essere una leva potente e performante per acquisire link di valore verso le pagine del sito web.
Rispetto al Guest Post, si richiede uno sforzo creativo maggiore, poiché oltre alla componente testuale, c’è bisogno di creare grafica e immagini a supporto.
Maggiore saranno le risorse e i professionisti a supporto, maggiore (e più appetibile) sarà il livello qualitativo dell’infografica
Dopo aver prodotto l’infografica si può procedere su due versanti: attività di Digital PR per segnalare e diffondere il materiale a blogger e redazioni di siti web chiedendone la pubblicazione, oppure approccio 100% commerciale con l’acquisto di spazi redazionali strategici.
Sulla stessa falsariga di quanto visto per i Guest Post, realizzare infografiche costituisce un ottimo volano all’interno di una strategia di link acquisition.
Dove e in quali settori è più difficile ottenere link
Il mercato dei link è andato progressivamente incontro ad un incremento generale dei prezzi.
Per esperienza personale, i settori generalmente più ostici, dove l’asticella del prezzo segna i maggiori picchi, sono generalmente quelli collegati ai settori economico-finanziario (conti, mutui, prestiti, etc…), turistico (crociere, alberghi, vacanze, prenotazioni online…), automotive, arredamento.
Relativamente alla tipologia di portale web oggetto di campagna, la richiesta di link per e-commerce comporta generalmente un prezzo maggiore rispetto a portali editoriali e blog.
Migliori tools per analisi dei siti e del profilo backlink
La scelta dei tools per l’analisi dei backlink e per la valutazione preliminare dei portali da annoverare per la campagna è molto personale, ogni link builder potrà preferire uno a discapito dell’altro a seconda della propria inclinazione e preferenze.
Esautorare la forza e le potenzialità dei programmi tra poco citati non è obiettivo di questo contenuto, mi limiterò quindi a fornire una brevissima introduzione di come questi possano supportare il lavoro e il processo relativo alla conduzione di una campagna di Link acquisition.
Per quanto riguarda la fase di analisi e valutazione dei portali da annoverare, la mia preferenza va a Semrush, software di competitive intelligence molto potente e di aiuto per chi si occupa di Search Marketing sia per il mercato locale, che internazionale.
Attraverso Semrush è possibile avere una panoramica circa lo stato di visibilità organica del sito web su Google.
Relativamente alla stato di salute del profilo Backlink utilizzo, incrociando dati ed elementi mostrati, le funzioni che lo stesso Semrush (Backlink Analytics, Backlink Gap), Search Console e Ahrefs.
Search Console è il software ufficiale di Google dedicato alla gestione e al monitoraggio dei siti internet nei risultati di ricerca; le funzioni offerte sono varie (qui ho realizzato qualche anno addietro una guida apposita per principianti) e nella nuova versione c’è un’apposita sezione denominata “link”.
Per accedere a dati e informazioni di Search Console c’è bisogno di detenere la proprietà o l’accesso al sito da parte del Web Master del sito, pertanto non potrai servirti di questo strumento per attività di studio dei competitors.
Qui è possibile verificare una serie di dati importanti quali alcuni dei siti internet che presentano link alle pagine del sito (Google dichiara di mostrarne solo una percentuale non definita, a sua discrezione), focus sulle pagine più linkate esternamente ed internamente.
Ahrefs è probabilmente uno dei miglior software di competitive intelligence dedicati ai backlink.
Personalmente, lo ritengo un alleato imprescindibile per i miei Link Audit.
Rispetto a Search Console, con Ahrefs (e Semrush) è possibile analizzare qualsiasi sito web italiano e straniero a database, analizzando aspetti importanti quali ad esempio pagine più linkate, domini da cui provengono i link, le pagine specifiche, distribuzione della anchor text e tanto altro, davvero tanto altro.
Giova specificare che, per quanto i tools risultino essere validi aiutanti, solo l’occhio esperto di un Professionista sarà in grado di analizzare contestualizzare correttamente i dati, e unire correttamente i pezzi del puzzle per una corretta strategia di Link building.
La figura del link builder professionista
Il Link Builder, è un professionista specializzato sul versante Off Page della SEO.
Si tratta di una figura altamente specializzata, in grado di padroneggiare gli aspetti che compongono la materia, determinando la giusta strategia di acquisizione Backlink.
Affidare la Link Building ad un professionista significa acquisire link in ingresso in modo corretto e coerente; in questo senso, la Link building non è solamente procacciare siti e acquisire spazi redazionali, bensì concettualizzare una strategia a misura di sito web, in considerazione dello storico pregresso, situazione di partenza, obiettivi commerciali da conseguire.
Un link builder sa in che modo operare, fino a che punto spingersi per non generale problemi, massimizzare gli sforzi economici necessari per portare avanti le attività.
Conclusioni
Spero di essere riuscito a rendere un pò più comprensibile uno degli aspetti più ostici, difficili, se vogliamo controversi, ma allo stesso tempo più potenti per scalare le Serp dei risultati di ricerca organici.
Fare link building richiede sforzi e livelli di attenzione non indifferenti, e la linea di demarcazione tra successo e fallimento di una campagna è spesso esigua.
Nel momento in cui scrivo, in agenzia abbiamo erogato oltre 1100 contenuti per campagne di Link acquisition, per oltre 30 progetti curati e portati a conseguire i risultati definiti, nelle nicchie più svariate e anche ad alta e altissima competizione.
Se desideri un check up allo stato di buona salute del tuo sito web, e gettare le basi ad una strategia di link building corretta e orientata ai risultati, contattami subito, mi occuperò personalmente del tuo progetto coordinando e curando in prima persona tutto il processo strategico e operativo. Scrivi a angelo [at] trovato.agency